La cultura napoletana sovrapposta a quella spagnola: il “Viaggio” di José Vicente Quirante Rives

jose_vicente_quirante_rivesEdita da Pironti, l’edizione italiana di “Viaggio napoletano in Spagna” di José Vicente Quirante Rives (nella foto), dal 2005 al 2010 direttore dell’Instituto Cervantes di Napoli, è un  avvincente romanzo autobiografico dove l’autore, protagonista e io narrante, alterna la sua alla voce di altri testimoni lontani nel tempo. Un uomo si mette in viaggio attraverso la Spagna con la sua famiglia e compie un itinerario dei cinque sensi, alla ricerca di quella Bellezza che sfida il tempo e lotta contro il demone dell’oblio: dai sepolcri di Montserrat alle sculture di Nicola Salzillo, autore meritevole di aver portato «la sensibilità napoletana dalla parte spagnola del Mediterraneo»; dalla spiaggia di Cadice, quella «Pompei andalusa» che fu crocevia di colori e sapori partenopei, alla corte del re Borbone Ferdinando VI, estasiato dalle sonate per clavicembalo di Domenico Scarlatti e consolato nelle sue malinconie dalla pregevole voce del Farinelli. E ancora, da Andrea Vaccaro a Luca Giordano a Massimo Stanzione. Viaggio-napoletano-in-spagnaDal nord al sud della Spagna, in treno, autobus e macchina, Quirante Rives conduce per mano il lettore, addentrandosi nella memoria di una Monarchia affascinante e sempre sorprendente. Guidato idealmente da un Cicerone d’eccezione, l’abate Antonio Ponz, l’autore viaggia per la Spagna avendo Napoli negli occhi. Un libro avvincente, in cui la piccola storia quotidiana si innesta con naturalezza nel solco della grande Storia

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