La floriterapia di Bach (leggi nella parte bassa dell’articolo) non presenta controindicazioni o effetti secondari ed è compatibile con qualsiasi altro trattamento, sia di tipo allopatico, omeopatico o naturopatico. Nonostante la sua apparente semplicità, non si tratta di una terapia superficiale ma al contrario di una vera terapia di fondo. Per questo deve essere praticata da un terapeuta professionalmente qualificato ed eticamente responsabile. Maria Rosaria Loi (foto a destra), dopo una seria formazione con il dottor Ricardo Orozco di Barcellona, riconosciuto a livello internazionale come uno tra i maggiori esperti del sistema di Bach, ha approfondito ulteriormente la sua preparazione in psicologia per acquisire maggiori strumenti da utilizzare durante i colloqui con i pazienti.
Molti di voi si chiederanno: ma in cosa consiste quindi la terapia di Bach? Considerato che il floriterapeuta non è né un medico né uno stregone, il suo vero compito è quello di accompagnare il cliente attraverso un percorso di consapevolezza, dalla scoperta delle origini del suo disagio al raggiungimento del benessere psico-fisico. La prescrizione delle essenze floreali viene formulata da Maria Rosaria Loi solo al termine di un colloquio dove, mediante tecniche di ascolto attivo e di psicoterapia breve (costellazioni familiari e terapia sistemica in cui si è specializzata), le saranno chiare le indicazioni per la risoluzione dei conflitti alla base del disagio del cliente.
Per questo motivo esiste una grande differenza tra “prendere” i fiori di Bach e utilizzarli invece all’interno di un vero e proprio processo terapeutico, dove il professionista nel settore è un accompagnatore empatico ed esperto non solo delle essenze floreali di Bach, ma anche delle dinamiche psicologiche ed emozionali che sono alla base del malessere del paziente. Nel progetto “Flores Migrantes” di Maria Rosaria Loi, l’ascolto delle problematiche del cliente che si trova a vivere lontano dalla madre patria, è facilitato dall’uso della madrelingua italiana e le sedute, della durata di un’ora e mezzo circa, si svolgono ogni mese presso l’Istituto Anthemon di Barcellona e dopo 15 giorni via Skype, con un altro colloquio che permette di mantenere la relazione terapeutica sempre aggiornata. In questo modo i risultati saranno apprezzabili già dopo poche sedute e i fiori di Bach contribuiranno a facilitare l’elaborazione dei temi trattati durante i colloqui, permettendo la maggiore consapevolezza e il raggiungimento del benessere psico-fisico nel cliente.
In questo percorso non sei sol@ io ti accompagno!
skype: mariarosarialoi
Institut Anthemon S.L.U.- Aragon 228 1° 2° Barcelona
Telf. 934539914 www.anthemon.es info@anthemon.es
Cos’ è la terapia con i fiori del Dott. Bach
La terapia con i fiori del Dott. Bach esiste dal lontano 1928 quando Edward Bach, giovane medico dedito e appassionato alla ricerca (un eccellente patologo e batteriologo che scoprì 7 vaccini importantissimi), all’improvviso ebbe l’intuizione che tutte le persone avrebbero sì potuto soffrire di qualsiasi tipo di malattia, ma che il modo in cui avrebbero reagito a queste malattie si poteva schematizzare. Si rese conto che la risposta alla malattia non risiede solo nel curare le malattie croniche, ma che doveva consistere nel trovare un trattamento per le emozioni e gli stati d’animo negativi, che erano i veri responsabili della mancanza di salute. Basandosi su queste idee schematizzò diversi stati emozionali, ma presto comprese la necessità di ampliarne ulteriormente la ricerca. Decise, con convinzione, di dedicare il resto della sua vita a un nuovo sistema di medicina dove la natura diventava protagonista, intuendo il parallelo tra le personalità umane e le caratteristiche dei fiori selvatici.
La ricerca di questi nuovi rimedi, più semplici e più naturali, portò il dottor Bach nelle campagne del Galles. Lì trovò, nel 1928, Impatiens glandulifera e Mimulus guttatus allo stato selvatico e, con i fiori di queste piante, preparò i primi rimedi, seguendo i metodi omeopatici. Il dottor Bach iniziò a usare i nuovi rimedi floreali con i suoi pazienti, prescrivendoli in base alla loro personalità. Il risultato fu molto incoraggiante! In seguito aggiunse al suo elenco la Clematide. Questi tre rimedi ebbero talmente tanto successo che, alla fine dell’anno seguente, aveva smesso di usare tutti gli altri medicinali. Nel frattempo continuava a cercare altre piante curative…Nel 1930 Bach fece quello che gli altri medici consideravano impensabile: voltò le spalle alla medicina ortodossa e lasciò il suo studio di Londra, notevolmente redditizio, per dedicarsi completamente alla ricerca di nuovi rimedi, a partire dalle piante campestri.
Nel 1936 completò il sistema inserendo in tutto 38 essenze floreali. Oggi, dopo 80 anni di sperimentazione e utilizzo, sappiamo che i fiori di Bach contribuiscono ad armonizzare i disagi fisici, mentali, emozionali e spirituali, attuando oltretutto una indiscutibile funzione preventiva. Questo medico inglese ci ha lasciato una grande eredità attraverso la sua pionieristica visione olistica dell’essere umano, considerando che le malattie si producono in seguito ad un disequilibrio tra l’anima e la personalità. In questo modo la malattia non è puramente fisica nella sua origine ma si manifesta in seguito ad una genesi “sottostante”.