Uno studio della Banca Mondiale analizza le nuove frontiere dell’immigrazione qualificata, in continua crescita tra gli under 30 europei. E inverte la rotta classica dei flussi migratori, da nord a sud del mondo. in Spagna il numero di emigrati è cresciuto fino alle 500mila unità nel giro di un decennio. E le mete europee, Germania in primis, intercettano solo un terzo degli “spaniards” in viaggio. Secondo i dati Eurostat, il 32% sceglie l’America Latina, il 17% l’Africa, il 10% l’Asia. I restanti agli antipodi. Nel vero senso del termine: Australia, Nuova Zelanda e isole del Pacifico sono terra d’approdo per l’8% degli “esuli” spagnoli. Grecia e Italia non fanno eccezione, anzi. Dal 2010 a oggi, sono più di 120mila i professionisti e neoprofessionisti greci che hanno cercato un contratto fuori dal Paese d’origine. E in Italia quasi la metà dei 79mila emigranti registrati nel 2012 oscillava tra un minimo di 20 e un massimo di 40 anni. (fonte: Il Sole 24 Ore)