Romagnoli: quasi certa l’estradizione negli Usa

Dovrebbe essere quasi certa l’estradizione negli Stati Uniti dell’ex deputato Massimo Romagnoli, originario di Capo d’Orlando, arrestato il 18 dicembre scorso in Montenegro con l’accusa di traffico di armi e contrabbando in base alle indagini condotte dalla Dea, agenzia antidroga e antiterrorismo Usa. Romagnoli, eletto nel 2004  Consigliere del C.G.I.E. (Consiglio generale degli Italiani all’Estero) per Grecia, Spagna, Turchia e Israele, deputato di Forza Italia dal 2006 al 2008 eletto all’estero, responsabile europeo Azzurri nel Mondo, è  rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Pdogorica (Montenegro.  Nel capo d’imputazione viene contestata l’aggravante di terrorismo e cospirazione finalizzata all’uccisione di cittadini americani. Secondo il Codice Usa, con le pene inasprite dopo l’11 settembre 2001 in materia di terrorismo, se le accuse saranno provate e confermate, si rischia una detenzione da un minimo di 15 anni di reclusione sino all’ergastolo. Massimo Romagnoli è stato arrestato insieme a due rumeni, Cristian Vintila, 44 anni e Virgil Flavius Georgescu, 42 anni, il primo ricopre importanti incarichi in uffici statali della Romania ed è consigliere comunale del Partito Socialdemocratico dello Stato balcanico.

Il senatore Di Biagio

Il senatore Aldo di Biagio, eletto all’estero nella ripartizione Europa e membro della Commissione per i Diritti Umani, ha presentato una interrogazione scritta sul caso, inviata al ministro della Giustizia, a quello dell’Interno e al ministro degli Affari Esteri. Lo scorso 2 gennaio Di Biagio ha visitato Romagnoli nel carcere di massima sicurezza di Pdogorica.

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