Nel 2014 per le crociere previsioni negative

Dopo decenni di crescita del mercato crocieristico, il 2014 si prospetta come l’anno dello sboom, con il segno meno sia per il numero di passeggeri movimentati (-6,9%) sia per quanto riguarda le toccate di navi nei porti italiani (-8,8%). A registrare questa situazione è l’Italian cruise watch 2013, lo studio sul settore compilato annualmente dalla società Risposte Turismo di Francesco di Cesare. Il report è stato presentato a Livorno, in occasione dell’Italian cruise day 2013, giornata di studio su tendenze e dinamiche del mondo delle crociere. I dati raccolti da Risposte Turismo sono frutto della proiezione effettuata sulle previsioni di 24 porti crocieristici italiani, scali che, complessivamente, nel 2012 hanno movimentato il 95% del totale passeggeri. E indicano che i passeggeri sbarcati, imbarcati e transitati in Italia da navi da crociere, l’anno prossimo saranno 10,65 milioni (-6,9% rispetto alle stime di chiusura 2013). In calo notevole anche le prime previsioni di toccate navi nel 2014: 4.772 (-8,8%). I porti italiani, peraltro, rispecchiano la caduta del traffico crocieristico. Civitavecchia prevede, per il 2014, 2,23 milioni di passeggeri, pari a -10,7% sul 2013, con toccate di navi in calo del 7,9%. Venezia avrà 1,74 milioni di passeggeri (-3,9%) e toccate in discesa del 10,6%. Napoli, con 1,29 milioni di passeggeri e 517 toccate resterà stabile rispetto al 2013. Genova segnerà 780mila passeggeri (-22,8%) e -37,9% quanto a toccate. Savona, con un milione di passeggeri crescerà dell’11,1% (+22% le toccate) e Livorno, con 800mila passeggeri scenderà, nel 2014, del 5,9% e della medesima percentuale caleranno anche le toccate. La caduta, spiega di Cesare “è da ricercare nella decisione di alcune compagnie (Royal Caribbean e Carnival Cruise, ndr) di alleggerire il proprio peso nel Mediterraneo e segnatamente in Italia”. Secondo il presidente di Risposte Turismo, il trend non è imputabile agli effetti determinati sul nostro mercato dal naufragio di Costa Concordia ma a una serie di diversi fattori. «La domanda di crociere – spiega – in Italia è diminuita, come è accaduto in Spagna, dove il calo è stato anche maggiore che nel nostro Paese. In Francia, invece, è salita, benché abbia un peso inferiore a quella italiana. Anche la domanda tedesca è in aumento. In base a queste tendenze, le compagnie hanno fatto le loro scelte di riposizionamento delle navi. Del resto non si può ignorare il fatto che la situazione economica, in Italia come in Spagna, sia tutt’altro che felice. Bisogna dire, poi, che le statunitensi Royal e Carnival hanno un’ampia clientela americana e, in tempi di crisi generale, sono diminuiti i passeggeri che applicano la formula fly and cruise”. “Il Mediterraneo, conclude di Cesare, ha avuto il suo momento d’oro. Ora potrà ricominciare a crescere se salirà, in generale, la domanda di crociere nel mondo”. (fonte: Il Sole 24 Ore)

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