Il cibo è stato protagonista della Giornata mondiale della Salute, che si celebra ogni anno nell’anniversario della fondazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), avvenuta nel 1948, la cui edizione di quest’anno è dedicata alla sicurezza
alimentare. Sono oltre duecento le malattie e i disturbi di origine alimentare – dalla diarrea al cancro – che provocano circa due milioni di decessi all’anno nel mondo. Per garantire la sicurezza alimentare, è necessaria un’azione globale. «La produzione alimentare è stata industrializzata e il commercio e la distribuzione sono stati globalizzati», ha detto il direttore generale dell’Oms Margaret Chan. «Questi cambiamenti introducono molteplici occasioni per il cibo di venire contaminato da batteri nocivi, virus, parassiti o sostanze chimiche pericolose». E, così, oltre all’aumento del rischio di contaminazione del cibo, cresce la complessità di gestione in caso di emergenze sanitarie. L’Oms sta conducendo un’ampia analisi sull’incidenza mondiale delle malattie di origine alimentare, i cui risultati preliminari saranno resi noti in ottobre. Nel frattempo, i dati del 2012 indicano che nel mondo sono stati 582 milioni i casi di patologie enteriche di origine alimentare, che hanno portato a 351mila decessi, la maggior parte dei quali dovuti all’agente patogeno Salmonella Typhi (52mila morti), Escherichia Coli (37mila) e norovirus (35mila). E oltre il 40% delle persone colpite ha meno di 5 anni. Oltre ai bambini, i più vulnerabili sono gli anziani e le persone malate. Il ruolo dei governi è fondamentale nell’adozione di misure di sicurezza dalla terra alla tavola, lungo tutta la catena che dalla produzione conduce al consumo del cibo, garantendo anche gli adeguati controlli transfrontalieri in un mondo sempre più globalizzato. Inoltre, la resistenza antimicrobica è una crescente preoccupazione per la salute globale. L’uso eccessivo di antibiotici è considerato la causa della diffusione di microrganismi resistenti alla loro azione, con una conseguente perdita di efficacia delle terapie e gravi rischi per la salute pubblica. Batteri resistenti negli animali possono essere trasmessi all’uomo attraverso il cibo. È
di questi giorni l’allarme in Gran Bretagna sulla diffusione di una nuova generazione di batteri resistenti agli antibiotici. Tra i più insidiosi c’è proprio l’Escherichia Coli. L’educazione è importante affinché tutti conoscano e rispettino le misure minime di igiene nel maneggiare, preparare e consumare i cibi.
E così l’OMS ha redatto una lista di “Cinque punti chiave per alimenti più sicuri”: massima attenzione alla pulizia, separare sempre gli alimenti crudi da quelli cotti, cuocere bene gli alimenti, mantenerli alla giusta temperatura e utilizzare solo acqua e materie prime sicure.