A fronte di una media europea di 173 ore e mondiale di 261 ore, nel 2014 in Italia sono state necessarie 269 ore all’anno (più di 11 giorni rispetto al 2013 ) per adempiere agli obblighi fiscali. In Spagna le ore perse sono state 158 (90 per i contributi alla Seguridad Social, 33 per le tasse delle imprese e 35 ore per l’Iva).
In Lussemburgo appena 55 ore. Nella zona europea peggio dell’Italia soltanto Polonia (271), Portogallo (275), Ungheria (277), Repubblica Cieca (405) e Bulgaria (423). Sono dati che emergono dal rapporto annuale di Banca mondiale e PWC “Paying taxes 2016” dove tre sono gli indicatori considerati: la pressione fiscale sulle imprese, le ore perse per gli adempimenti fiscali, e il numero di tasse che gravano sulle imprese: su 189 Paesi del mondo analizzati, l’Italia si pone al 137simo posto. Nella zona europea nel 2014 è calato il numero degli adempimenti fiscali per le imprese: la media passa da 12,3 del 2013 all’11,5 del 2014. Anche in questo caso l’Italia si trova tra gli ultimi con 14 adempimenti fiscali per le imprese italiane. La classifica del Paying taxes 2016 vede al primo posto nell’area europea la Norvegia con soltanto 4 adempimenti fiscali per le imprese; la Spagna è al 16°posto con 9 adempimenti. In fondo alla classifica dopo l’Italia, troviamo Croazia (19), San Marino (19), Svizzera (19), Islanda (21), Lussemburgo (23), Cipro (27).
L’Italia, inoltre, ha registrato il più alto prelievo fiscale sui profitti delle imprese nella regione europea : il 64,8% nel 2014 contro una media europea del 40,6%. In Spagna risultava del 50%.