Studiando la posizione delle ali delle farfalle cavolaie quando si fermano su una pianta, il gruppo dell’università britannica di Exeter guidato da Tapas Mallick è riuscito ad aumentare del 50% la capacità di generare energia di un impianto fotovoltaico. Questo lepidottero letale per le piante (le sue larve divorano il fogliame e sono capaci di scavare gallerie all’interno del fusto vegetale), per sfruttare al meglio i raggi solari piega le ali con un’inclinazione di 17 gradi rispetto al corpo: grazie all’angolazione, il calore che riesce a convogliare verso i muscoli risulta di 7,3 gradi superiore rispetto alla posizione con leali completamente aperte. Così, i ricercatori sono riusciti a realizzare pannelli solari con lamine riflettenti poste alla stessa inclinazione, capaci di produrre fino al 50% in più di energia.
Qui potete leggere il testo della ricerca pubblicata sulla rivista Scientific Reports.