Oggi 1 piatto di pasta su 4 al mondo, e 3 su 4 in Europa, viene prodotto da pastifici italiani. In 15 anni l’export è cresciuto complessivamente di circa il 45%, con un incremento anno su anno del 10%, solo nel 2016 c’è stata una battuta d’arresto. Tra i paesi dove vendiamo di più al primo posto c’è sempre la Germania, il mercato principale per gradimento di pasta tricolore, con oltre 360 mila tonnellate e un’incidenza di quasi il 20% del totale. Seguono Regno Unito (dove la pasta non subisce l’effetto Brexit) e Francia. Crescono a doppia cifra gli Usa, primo sbocco extraeuropeo (+11%), seguiti dal Giappone. Le performance più interessanti del 2016 si sono registrate in Cina (+18,6%), Emirati Arabi Uniti (+33%), Sudafrica (15%) e Europa dell’est, con l’eccezione della Russia (-24%). Nei primi sei mesi del 2017, i mercati strategici più dinamici per la pasta italiana sono stati: Europa, Spagna e Belgio; Americhe, Venezuela; in Asia, Cina e Arabia Saudita; Africa Libia, Etiopia e Angola. (fonte: la Repubblica).