La produzione di miele è in aumento in Italia, in linea con l’incremento del numero di alveari registrato in tutta l’Unione europea nel triennio 2014-2016, con la Penisola a contarne in proporzione maggiore insieme a Spagna, Francia, Romania e Grecia. Sono i dati che emergono dalla relazione triennale della Commissione europea sull’applicazione dei programmi nazionali per l’apicoltura. Con una produzione di circa 250 000 tonnellate/anno, l’Ue è il secondo produttore di miele al mondo dopo la Cina. L’Unione europea non produce miele sufficiente a coprire il proprio consumo. Nel 2015 il tasso di autosufficienza è stato pari a circa il 60%. Nel complesso, la produzione di miele nell’Ue ha registrato un lento ma costante aumento, con variazioni annuali a seconda delle condizioni climatiche. Tuttavia, mantenere questo livello di produzione potrebbe diventare più difficile per gli apicoltori a causa delle sfide con cui sono confrontati in termini di salute delle api e perdita di habitat, per effetto dell’intensificazione agricola.
Nel 2015 l’Ue ha importato circa 200.000 tonnellate di miele, per un volume pari approssimativamente al 75% della produzione totale dell’Unione. La metà di queste importazioni proveniva dalla Cina (circa 100.000 tonnellate). Gli altri due principali fornitori sono stati Messico e Ucraina. Nel 2015 il prezzo medio unitario delle importazioni di miele cinese era di 1,64 euro/kg, mentre il prezzo medio dell’Ue del miele millefiori venduto sfuso ai grossisti era di 3,78 euro/kg. A causa dei maggiori costi di produzione, i produttori europei possono difficilmente competere con il miele importato. Nel 2015 l’Ue ha esportato circa 20.000 tonnellate di miele, per un volume pari approssimativamente all’8% della produzione totale dell’Unione. L’Ue esporta prevalentemente su mercati che richiedono miele di alta qualità in Svizzera, Arabia Saudita, Stati Uniti e Canada. Nel 2015 il prezzo medio unitario delle esportazioni di miele era pari a 5,77 euro/kg. Per quanto riguarda i fondi stanziati dall’Unione europea a sostegno degli apicoltori, questi sono ripartiti in base al numero di alveari presenti nei singoli territori. Nel 2015, l’Italia ha ricevuto l’8,6% dei contributi, la Spagna il 16 %.