Sono già 400 in tutta la Campania le aziende che hanno aderito al progetto “Qr code”. Con il Qr code, un codice a barre messo sui prodotti, i consumatori possono avere, in tempo reale i dati sulle analisi effettuate, i risultati, la provenienza. Un sistema facile da usare e di immediata applicazione per i cittadini: con lo smartphone basta inquadrare il codice che ha la forma della regione e sullo schermo compariranno tutte le informazioni sulla sicurezza e la tracciabilità di mozzarelle, pomodori, insalate, cavoli. Insomma di tutti i prodotti ortofrutticoli. A poco meno di un mese dalla sua presentazione, l’operazione “prodotti sicuri” continua a raccogliere consensi tra le aziende. La prossima sfida è conquistare anche le “4 mila imprese agricole”, afferma Daniela Nugnes, assessore all’Agricoltura della Regione Campania. “La sfida è far funzionare ancora meglio il sistema e comunicare a tutti questa iniziativa che è una risposta all’attacco mediatico che la Campania ha subito con la questione Terra dei Fuochi”. La schermata che si apre sullo smartphone porta al link dell’Istituto zooprofilattico del Mezzogiorno, dove compariranno i risultati delle analisi più recenti, l’archivio di quelli precedenti, la geolocalizzazione dell’azienda. Non è però necessario avere uno smartphone per ottenere informazioni perché, come ha spiegato Antonio Limone, direttore dell’Istituto zooprofilattico, il Qr code che è sul prodotto è ”già indice di garanzia e salubrità” visto che ciò che non supera i controlli non viene messo sul mercato. “Basta una app e si capisce che il prodotto è buono – ha affermato Limone – bisogna comprendere che i prodotti campani non sono tossici né nocivi e con il Qr code il consumatore è sicuro di ciò che compra e mangia”. Pasquale Buonocore, direttore di “Eccellenze campane” dove si è discusso oggi del Qr code, ha sottolineato che il progetto “è quello che ci vuole per vincere”. “Bisogna essere uniti per poter vincere – ha aggiunto – la debolezza del sistema mediatico fa che si parli solo di talloni d’Achille di queste terre e non degli eccellenti prodotti. Ora si può prendere coscienza di quello che è buono e genuino”.