Sul “Referendum trivelle”, in Italia ha votato il 32,15% degli italiani. La percentuale dei votanti all’estero (per posta) è stata del 19,73%: a fronte di 3.951.447 plichi elettorali inviati dalle Ambasciate e dai Consolati agli italiani residenti all’estero, risultano restituite appena 782.709 buste. Tra Italia ed estero, hanno votato complessivamente il 31,18% dei connazionali. I SI hanno ottenuto l’85,84% (il 73,18% all’estero); i NO il 14,16% (il 26,82% all’estero). Nella ripartizione Europa ha votato il 19,30% degli elettori. In Spagna ha votato il 16,48% degli aventi diritto. In Andorra, il 7,52%. Molto bassa la risposta anche in Germania (16,07%); Francia (19,53%); Paesi Bassi (18,8%); Regno Unito (20,88%): in questi due ultimi Stati, uno o più consolati hanno avuto zero votanti. La percentuale più alta di votanti si è registrata in Kosovo (60,97%), la più bassa nello Stato della Città del Vaticano e in Ucraina. (fonte: Ministero dell’Interno)
Il quorum del 50% più uno dei votanti previsto per la convalida del risultato, non è stato raggiunto, la consultazione del 17 aprile non è risultata valida. Comunque la si pensi a riguardo, resta l’amarezza, la rabbia per come le forze politiche si sono comportate in campagna referendaria, con atteggiamenti che hanno disorientato e non aiutato gli elettori già poco interessati, poco informati sull’argomento, sulle ragioni dei Sì e dei No (il referendum non era su nuove trivellazioni ma sulla possibilità per gli impianti già esistenti di continuare a operare fino a che i giacimenti sottostanti non saranno esauriti). L’invito del premier all’astensione, lasciatemelo dire è stato vergognoso: si trattava di una chiamata referendaria dichiarata ammissibile dalla Corte Costituzionale! Già un referendum abrogativo risulta di difficile comprensione, con quelle elencazioni di “articoli, comma, terzo periodo…” e l’equivoco scontato sulla domanda per cui si dava il voto (sì e no) non facilitava; poi con politici che remavano contro! Con il fallimento del referendum la norma rimane in vigore così com’è, ovvero l’attività di estrazione potrà continuare fino all’esaurimento del giacimento. Soldi sprecati, tanti per questo inutile referendum: 300 milioni buttati anche per il mancato accorpamento referendum-amministrative. (pfr)