C’è anche un anello con sigillo d’oro in oro raffigurante il Cristo Pantocratore, del peso di 60 grammi e del valore sul mercato di 200mila euro, tra i 13 reperti archeologici recuperati dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Bari in Spagna grazie ad una rogatoria internazionale promossa dalla Procura del capoluogo pugliese. L’indagine si è incentrata sul traffico di reperti archeologici e sugli scavi eseguiti da tombaroli tra Puglia e Basilicata. I carabinieri sono riusciti anche a fotografarli all’opera e a risalire agli acquirenti all’estero: collezionisti privati, gallerie e negozi specializzati. L’anello era stato trovato casualmente in uno scoglio del litorale ionico-salentino da un sub che invece di consegnarlo, ha cercato di venderlo. Risale al periodo bizantino, forse appartenuto ad un funzionario dell’imperatore Costantino e reca l’iscrizione “Cristo salvami”. Recuperati anche un denario in argento, trasferito a San Marino, che si stava cercando di vendere online suscitando l’interesse di diverse case d’asta, ma il suo valore ha scoraggiato ogni acquirente. E ancora, un dipinto ad olio su tela di Cassinari, trafugato dalla sede dell’Ept di Bari. Nel 2014, sono stati 13.087 i reperti recuperati, tra cui anche 51 contraffatti.