Riesumata a Melilla la salma di Massimo Testa: era davvero l’Andrea Ghira del massacro del Circeo?

Disposta_la_riesumazione_della_salma_di_Andrea_GhiraSi riapre il caso del Circeo: la procura della Repubblica di Roma Disposta_la_riesumazione_della_salma_di_Andrea_Ghiraha disposto la riesumazione della salma di Andrea Ghira, sepolto come Massimo Testa De Andres nel cimitero di Melilla. Lo avevo reso noto la trasmissione di Raitre “Chi l’ha Visto?” e la riesumazione, effettivamente, è avvenuta venerdì 15 gennaio. Oltre al legale della famiglia di Rosaria Lopez, l’avvocato Stefano Chiriatti autore dell’esposto, sono in Spagna la sua consulente genetica Marina Baldi e i professori Giuseppe Novelli e Giovanni Arcudi designati dalla procura. Lo scopo è quello di verificare, alla luce delle più aggiornate e sofisticate tecnologie, se si tratti proprio di uno dei responsabili del massacro del Circeo. Era settembre del 1975 quando Andrea Ghira, Angelo Izzo e Gianni Guido sequestrarono e violentarono, torturando, nella villa di famiglia di Ghira, due ragazze: Donatella Colasanti e Rosaria Lopez. Quest’ultima viene uccisa durante le sevizie, mentre Colasanti, fingendosi morta, riuscirà miracolosamente a salvarsi, estratta dal cofano di una Fiat 127, ma la sua vita è rimasta tragicamente segnata: rivivendo ogni giorno quel dramma per poi morire di tumore a 47 anni, nel gennaio 2006.

L’identikit di Andrea Ghira: la polizia aveva ricostruito i lineamenti del viso a partire da una fotografia scattata a distanza di anni, tenendo conto del progressivo invecchiamento

L’identikit di Andrea Ghira: la polizia aveva ricostruito i lineamenti del viso a partire da una fotografia scattata a distanza di anni, tenendo conto del progressivo invecchiamento

Per questa vicenda Ghira, figlio di un imprenditore edile romano, era stato condannato all’ergastolo in contumacia rimanendo per oltre 30 anni latitante. Il nome rispunta fuori nell’ottobre del 2005: l’uomo sarebbe morto nel 2004 in Spagna, all’età di 40 anni e la sepoltura sarebbe avvenuta nel cimitero della Purísima Concepción di Melilla sotto il falso nome di Massimiliano Testa. Secondo quanto ricostruito, Ghira si era arruolato nella legione straniera nel 1976, nel Banderín Central de Enganche a Madrid e aveva prestato servizio nel Tercio Don Juan de Austria di Fuerteventura. Scrive EropaPress: “Posteriormente, en 1978, pasó al Tercio Duque de Alba de Ceuta. Después de ser recluido en la cárcel de Algeciras (Cádiz) al traficar con drogas, se reenganchó a La Legión en Melilla en 1981, se fue después a Ronda (Málaga) y finalmente volvió a recalar en el Tercio Gran Capitán de Melilla en 1983. El 9 de septiembre de 1994, después de pasar a la situación de retiro por reiteradas bajas por consumo de droga, fue encontrado muerto en su domicilio de la calle Cuesta de la Viña de Melilla, donde llevaba tres días muerto y fue sacado por la ventana por los bomberos”

Daniela Colasanti, estratta dal cofano di una Fiat 127

La tremenda immagine di Donatella Colasanti, estratta dal cofano di una Fiat 127

Gli esami di comparazione del Dna eseguiti nel 2005 dopo una prima riesumazione della salma, si conclusero con la dichiarazione che i resti erano, con buona approssimazione, di Andrea Ghira. Ora, con le nuove tecniche scientifiche, sarà possibile stabilire senza ombra di dubbio se l’uomo sepolto nel cimitero di Melilla, enclave spagnola in Marocco, è proprio del massacratore del Circeo. Donatella Colasanti, prima di morire aveva affermato: “Andrea Ghira è vivo e sta a Roma, quelli sepolti a Melilla sono i resti di un suo parente, per questo il Dna è lo stesso”. In modo analogo si è espressa anche Letizia, la sorella di Rosaria Lopez.

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