Nel 2015 sono state trasmesse, attraverso il Sistema di allerta rapido europeo (RASFF), 2967 notifiche contro le 3097 del 2014. Il sistema RASFF consente di notificare, in tempo reale, i rischi diretti e indiretti per la salute pubblica connessi ad alimenti, mangimi e materiali a contatto e quindi di adottare tempestivamente le opportune misure di salvaguardia e comunicarle a tutti i membri del network. L’Italia è risultata il primo Paese Membro nel numero di segnalazioni inviate alla Commissione europea, con un totale di 511 notifiche (pari al 17.2%). Dopo l’Italia vi è il Regno Unito (329), la Germania (272), seguita dall’Olanda, Francia, Belgio e Spagna (al 7°posto con 173 segnalazioni). Istituito sotto forma di rete, i cui punti di contatto sono la Commissione europea, gli Stati membri dell’Unione e l’EFSA (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare), il sistema RASFF si attiva quando un prodotto che presenta o può presentare un pericolo, ha raggiunto il mercato comunitario. Per quanto riguarda invece l’origine, i prodotti italiani risultati irregolari sono stati 115 (prodotti della pesca, seguiti dall’alimentazione animale e da frutta e vegetali). Pertanto, l’Italia risulta il quinto Paese europeo per numero di notifiche ricevute e, considerando, anche i Paesi Terzi, all’ottavo posto. Lo Stato che ha ricevuto il maggior numero di notifiche per prodotti non regolari è la Cina (386), seguita dalla Turchia (281) e dall’India (272). La Spagna è al quarto posto con 159 notifiche ricevute.
In Italia, un incremento di notifiche ha riguardato la categoria grassi ed oli in particolare per riscontro del colorante non autorizzato Sudan IV/I in olio di palma di provenienza Ghana o Nigeria, per un totale di 10 segnalazioni. Attraverso il sistema di allerta RASFF è stato comunicato nel mese di novembre il coinvolgimento dell’Italia nella distribuzione di olio di palma proveniente dal Ghana,via Olanda, contaminato con Sudan IV. Le notifiche che hanno riguardato i prodotti della pesca sono state 434, la maggior parte delle segnalazioni sono per elevato contenuto di metalli pesanti (109), seguite da presenza di contaminazioni di natura microbiologica (88), biocontaminanti (49), additivi alimentari (22), residui di farmaci veterinari (20), allergeni (15), parassiti (11), contaminazioni chimiche (9), irraggiamento (6), corpi estranei (3), tossine (1) e altri rischi, come cattivo stato di conservazione, etichettatura non conforme, importazione illegale, stabilimento non autorizzato, ecc. (100). L’origine dei prodotti è varia, ma i Paesi col maggior numero di notifiche sono la Spagna (86), il Vietnam (41) e l’Italia (25). Per quanto riguarda i prodotti della carne (escluso pollame), le notifiche sono state 165 e hanno riguardato contaminazioni di natura microbiologica (102), principalmente Salmonella (50), E. coli (18) e Listeria monocytogenes (18). L’origine dei prodotti è varia, ma i Paesi col maggior numero di segnalazioni sono: Brasile (21), Germania (21), Polonia (18), Spagna (12), Belgio (12) e Francia (10). Per quanto riguarda l’Alimentazione animale, sono pervenute 205 notifiche; la maggior parte delle segnalazioni ha riguardano problemi di natura microbiologica (116), principalmente Salmonella (105) con origine varia, seguite da Enterobatteri (9). Si segnala, inoltre, il riscontro di micotossine (20, tutte aflatossine) e DNA di ruminanti non consentiti (20), soprattutto in mangime per pesci prodotto in Italia (12). L’origine dei prodotti è varia, ma il Paese col maggior numero di notifiche è la Biellorussia (22), seguita da Italia (21) e Spagna (17).
In allegato il Rapporto Ministero -Relazione sul sistema di allerta europeo .