Si è appena concluso a Madrid l’evento internazionale Simo 2016, la fiera dell’innovazione tecnologica rivolta al settore educativo. Giunta alla sua 14a edizione, Simo ha ospitato presso i locali della fiera di Madrid le novità di oltre 244 imprese provenienti da dieci paesi del mondo, oltre alla presenza di numerose enti pubblici legati al mondo dell’istruzione. In ogni stand sono stati presentati progetti tecnologici integrati, orientati a fomentare il cambiamento metodologico nell’insegnamento, oltre a promuovere l’apprendimento degli studenti nell’uso dei dispositivi Ict.
Innumerevoli i prodotti e i servizi destinati a rimodellare le attività nelle scuole di tutto il mondo: le lavagne multimediali o smart board, che consentono di rendere l’interazione insegnante-studenti più accattivante e dinamica, con l’ausilio di sistemi touch e il collegamento in rete dei dispositivi per ogni alunno; sistemi digitali che pongono il videogioco e la realtà virtuale a servizio delle lezioni in classe, adattati specificamente ad ogni materia; software per la gestione e creazione di applicazioni multipiattaforma, dedicati sia ai progetti didattici del docente che alle esigenze di studio degli alunni; e poi ancora decine di stand che presentano stampanti 3D, robot educativi, biblioteche digitali, prodotti per la scansione e modifica in tempo reale di testi su carta, computer portatili semplificati e resistenti per l’uso nelle classi primarie, e molto altro.
A completare l’offerta di SIMO 2016 un vasto programma di attività, organizzato in collaborazione con Educación 3.0, la rivista spagnola che informa sulle migliori esperienze di innovazione in ambito scolastico. Più di 200 sessioni, con la presenza di docenti ed esperti sul tema, anche di fama internazionale, che hanno illustrato le ultime tendenze, esperienze e iniziative del settore Ict e la loro applicazione alle esigenze di insegnamento del docente.
Abbiamo chiesto un parere ad alcuni rappresentanti istituzionali e privati sulle prospettive future delle tecnologie per l’istruzione. A guidare a livello regionale le attività di promozione delle Ict nelle scuole è il professor David Cervera, segretario generale dei programmi di innovazione della Comunità di Madrid: «L’obiettivo principale che abbiamo raggiunto», ha spiegato Cervera, « è l’aver incluso in forma diretta le tecnologie digitali, sia nelle classi primarie che secondarie. In primaria alcuni progetti pilota hanno inserito nella didattica l’uso di tablet e applicazioni che fomentano l’apprendimento basico di robotica, programmazione e competenze digitali, secondo i parametri stabiliti dalla Comunità Europea. Inoltre, grazie a programmi di formazione del corpo docente, vogliamo dotare ogni insegnante di strategie utili ad un uso consapevole in aula dei nuovi strumenti ICT, affinché serva come modello agli studenti per acquisire adeguatamente le competenze digitali in relazione a ogni singola materia».
L’evento ha visto la partecipazione di un pubblico professionale variegato, dai professori ai direttori di centri scolastici, ai coordinatori di sistemi tecnologici, oltre ai rappresentanti di entità pubbliche e private competenti in ambito educativo. In particolare, oltre alla presenza di numerosissime startup, molto forte la presenza di grandi marchi dell’innovazione tecnologica, come Google, Samsung, Hp ed Epson, che negli ultimi anni hanno sviluppato a livello internazionale dipartimenti dedicati alla ricerca nel settore educativo, per adattare i propri prodotti e servizi alle sempre mutevoli esigenze dei rivoluzionari metodi di insegnamento che stanno prendendo piede a livello globale. Il prossimo appuntamento di settore si svolgerà a Londra a gennaio 2017 presso il Bett show, la più grande fiera mondiale dedicata all’innovazione per le scuole e l’apprendimento.
Simo 2016 è l’esempio di come il settore educativo sia attualmente in grande espansione, coniugando l’enorme potenziale dei moderni strumenti informatici alla sempre maggiore necessità di rendere le future generazioni in grado di affrontare le sfide del futuro. E su questo fronte, la Spagna sta ponendo notevole impegno nel rendere competitivi i propri istituti educativi. Da sottolineare l’assenza di progetti di innovazione tecnologica a firma italiana: partecipare a eventi del genere potrebbe far rendere conto i nostri rappresentanti istituzionali di come la crescita del benessere socioeconomico passi soprattutto per la formazione delle nuove generazioni.
Francesco Vinci