Siti Unesco a rischio: Coto Doñana ma anche le isole Eolie, il Delta del Po e la Laguna di Venezia

donana-cadiz-bajodeguia95-okAlmeno 12 siti naturali Unesco in Europa altamente minacciati da attività economiche nocive e che per questo rischiano di perdere il proprio status di Patrimonio Mondiale dell’Umanità. E tra questi, ci sono anche tre italiani: le isole Eolie, il Delta del Po e la Laguna di Venezia. L’allarme arriva dal Wwf che ha fatto dello storico Parco Nazionale di Doñana il caso simbolo di questo pericolo, dedicandogli il nuovo studio “Salvare Donana: dal pericolo alla prosperità”, prodotto dal Dalberg Global Development Advisors. Dall’inizio del XX secolo, il Coto Doñana ha perso oltre l’80% delle sue paludi naturali, con una riduzione della biodiversità e il prosciugamento delle lagune. Danni non solo ambientali, ma anche occupazionali: Doñana infatti genera posti di lavoro per 200.000 abitanti della regione nell’industria della pesca, dell’agricoltura, nella ricerca e l’ecoturismo. Il 70% delle fragole prodotte in Spagna (il quinto tra i maggiori produttori al mondo) provengono da Doñana, un’industria che genera 400 milioni di euro l’anno.

Il Delta del Po

Il Delta del Po

La Commissione europea ha avviato alcune procedure di infrazione contro il governo spagnolo proprio per la cattiva gestione delle acque sotterranee di Doñana e il possibile ulteriore dragaggio del fiume Guadalquivir che peggiorerebbe i danni al parco e all’estuario e innescare, già nel giugno 2017, l’iscrizione del sito nella lista Unesco del Patrimonio Mondiale in Pericolo. Conosciuta come uno delle più grandi aree protette d’Europa, Doñana ospita oltre 4.000 specie, tra cui molti uccelli minacciati, e una delle specie feline più rare del mondo, la lince iberica. Il Parco è protetto praticamente da quasi tutte le denominazioni di conservazione, tra cui il parco nazionale, sito Ramsar, sito Natura 2000, riserva della Biosfera dall’Unesco, e Patrimonio dell’Umanità.

Stromboli

Stromboli

Il Wwf è stato coinvolto nella creazione del parco da oltre 50 anni con l’acquisto di oltre 6.700 ettari di Coto Doñana nel 1963 per salvare il sito dalla distruzione e per contribuire a trasformare la regione in prima riserva biologica di Spagna (fonte: Adnkronos)

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