L’Unione europea ha istituito il corpo medico europeo (EMC) , per fronteggiare le emergenze interne ed esterne attraverso una più rapida mobilitazione di équipe di medici e operatori sanitari e di attrezzature. Il nuovo corpo medico del meccanismo di protezione civile dell’Unione europea può includere squadre mediche di emergenza, esperti in materia di sanità pubblica e di coordinamento sanitario, laboratori di biosicurezza mobili, aeromobili per l’evacuazione medica e squadre di supporto logistico. Il corpo medico europeo sarà inoltre il contributo dell’Europa alla task force istituita sotto l’egida dall’Organizzazione mondiale della sanità per rispondere alle emergenze sanitarie internazionali. Al nuovo meccanismo aderiscono 33 paesi europei – i 28 Stati membri più l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia (Fyrom), l’Islanda, il Montenegro, la Norvegia e la Serbia – mentre la Turchia è in procinto di entrarvi. Il Commissario Christos Stylianides, che ha presieduto l’evento di inaugurazione a Bruxelles, ha dichiarato: “Scopo del corpo medico europeo è permettere all’Ue di reagire alle crisi sanitarie molto più rapidamente e con maggiore efficienza. Dobbiamo trarre insegnamento dalla risposta all’Ebola, in cui la mobilitazione delle squadre mediche è stata una delle maggiori difficoltà. Ringrazio tutti gli Stati membri che hanno già dato il loro contribuito ed esorto gli altri Stati a partecipare”. Dal gennaio 2016 diversi Paesi europei hanno già offerto équipe e materiale al dispositivo per far parte del quale è necessario sottoporsi ad un processo di certificazione, per assicurare che le squadre garantiscano criteri stringenti di valutazione. Belgio, Repubblica ceca, Finlandia, Francia, Lussemburgo, Germania, Spagna, Svezia e Paesi Bassi hanno già impegnato squadre e attrezzature da destinare al pool volontario.