Unione Europea: al via la piattaforma per la risoluzione delle dispute online

accordiSabato 9 gennaio la Commissione europea ha lanciato la piattaforma per la risoluzione delle controversie online. Lo strumento, che sarà pienamente operativo il prossimo 15 febbraio, consentirà a consumatori e operatori commerciali stabiliti nel territorio comunitario di presentare telematicamente la richiesta di avvio della procedura extra-giudiziale ad un organismo ADR (Alternative Dispute Resolution) selezionato dall’elenco di soggetti abilitati e servirà a collegare tutti gli organismi ADR nazionali dei 28 stati membri attraverso un sito web interattivo, gratuito e disponibile in tutte le 24 lingue dell’Unione. Lo strumento, assicura la Commissione, permetterà a consumatori e venditori di “risolvere con un clic” le proprie controversie relative ad acquisti nazionali e transfrontalieri, senza la necessità di passare attraverso procedimenti giudiziari lunghi e costosi. Le modalità e le specifiche tecniche per il funzionamento della piattaforma ODR (Online Dispute Resolution), lo ricordiamo, sono state recentemente definite da Bruxelles attraverso il regolamento di esecuzione (UE) 2015/1051. Nello specifico, il documento stabilisce: le caratteristiche del modulo di reclamo elettronico; le modalità per l’esercizio delle funzioni della piattaforma ODR; le modalità della cooperazione tra i punti di contatto ODR.

Ecco di cosa si tratta

La direttiva 2013/11/UE sulla risoluzione alternativa delle controversie tra consumatori e professionisti, approvata il 18 giugno 2013, prevede che i consumatori di tutti gli stati membri possano rivolgersi a organismi di risoluzione alternativa delle controversie (Alternative Dispute Resolution, ADR) per tutti i tipi di dispute riguardanti obbligazioni contrattuali derivanti da contratti di vendita o servizi, sorte tra consumatori e professionisti stabiliti nell’Ue, sia in ambito nazionale che transfrontaliero, sia offline che online. Dal momento dell’entrata in vigore della direttiva, gli Stati membri hanno avuto 24 mesi di tempo, e cioè fino al 9 luglio 2015, per recepire il provvedimento nella legislazione nazionale. Strettamente connesso alla direttiva, è il regolamento UE 524/2013 che riguarda la soluzione extra-giudiziale delle dispute sorte in merito la vendita di beni o di servizi online (Online Dispute Resolution, ODR). Il testo prevede in questi casi l’intervento di un organismo ADR inserito in un elenco di soggetti abilitati e la gestione della procedura attraverso un’apposita piattaforma elettronica europea. Per il lancio della piattaforma la Commissione europea ha avuto tempo fino al 9 gennaio 2016. (fonte: Euractiv.it)

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