Sta per sottoporsi al trattamento della fecondazione in vitro la giovane di Málaga, Mariana González-Gomez, che ha finalmente ricevuto l’autorizzazione francese a ricevere in Spagna lo sperma congelato a Parigi (città in cui viveva da sposata) del marito italiano, morto di leucemia il 9 luglio del 2015, così da poter aver un figlio attraverso l’inseminazione post mortem. Per la donna è stata una corsa contro il tempo, dato che in Spagna questa pratica è permessa, ma entro un anno dalla morte del coniuge: per questo deve cercare di restare incinta entro il 10 luglio. Mariana González-Gomez, oggi trentunenne, abitava a Parigi con il consorte Nicola Turri, di origini italiane, che nel 2013, in seguito alla scoperta del linfoma, prima di un trattamento che poteva fargli perdere la fertilità ha deciso di congelare lo sperma, conservato all’ospedale Tenon di Parigi. Nel 2014, dopo aver saputo di avere la leucemia, Turri ha sottoscritto un documento per consentire alla moglie di avere un figlio da lui, anche dopo la sua morte.
Nel luglio 2015 Nicola è morto e Mariana è tornata in Spagna e ha iniziato ad intraprendere la sua battaglia con la giustizia amministrativa francese che all’inizio aveva negato l’invio dello sperma con una prima sentenza. “Non si tratta di riportare in vita Nicola, perché so che non c’è più” aveva detto la donna a France Tv: “Questo bambino sarà una parte di noi due, il sangue del nostro sangue… È un figlio desiderato, che suo padre lo ha voluto tanto quanto me, che era il nostro sogno e che alla fine Nicola non ha potuto essere con noi”.