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FARE per Fermare il Declino, la nuova formazione liberale con Oscar Giannino candidato premier, presenta in Europa nove candidati, sette alla Camera e due al Senato. Laura Carrara-Cagni (nella foto con la giacca rossa, insieme con i quattro candidati in Europa e due fondatori, Oscar Giannino e Paola Bruno)è candidata alla Camera nella circoscrizione Europa e vive a Londra da 15 anni. Genovese, con una carriera professionale come architetto in Francia, Usa, Italia e Inghilterra, come associate partner di Hopkins Architects ha progettato e costruito importanti edifici pubblici, a Londra e a Norwich, Regno Unito, a Rice University in Texas, Usa, a Cipro e Dubai. Sta ora seguendo il progetto per il Nuovo Ospedale della Spezia, in Italia, progetto che ha vinto per lo studio nel 2010.
Laura, perché in politica?
Oggi è necessario ricostruire una generazione politica che sia nuova, formata da persone che abbiano il bene comune come primo obiettivo, non il proprio a qualunque costo, come abbiamo da fin troppo tempo. Ho quindi immaginato un contributo professionale applicato al “sistema”, quello che oggi è malato.
Perché con Fare per Fermare il Declino,?
Fare per Fermare il Declino è un movimento liberale che nasce da persone nuove nello scenario politico, altamente competenti nei loro settori e che condividono l’esigenza di perseguire obiettivi precisi e concreti. In questo movimento, tutti noi, forti della nostra esperienza, molti anche all’estero, abbiamo sentito la voglia di dire “basta!”, rimboccarci le maniche a fare qualcosa invece di criticare.Il programma in 10 punti di Fare, assai dettagliato e preciso, è il nostro comune progetto di lavoro.
I partiti tradizionali parlano di voto utile e ritengono che votare per Fare sia un voto sprecato. Perché non sei d’accordo?
Quello che chiamano voto utile imbalsama il passato, mentre le elezioni servono per decidere il futuro, che qualcuno vuole cambiare. Se c’è un voto utile ce n’è uno inutile e quindi chiamano elettorato inutile quello che pensa al di fuori del bipolarismo tradizionale. La molteplicità di liste in realtà dimostra il disorientamento, lo scontento causato proprio dai partiti del bipolarismo che creano questa fuga. Hanno difeso il Porcellum adesso parlano di voto utile, perché invece non propongono misure pertinenti per ricostruire il Paese invece di difendere il loro posto con i denti? In Italia non si posso scegliere gli eletti, ora vogliono selezionare anche i partiti.Il vero voto utile è contro tutto questo, per il cambiamento e per la sostanza, per chi si focalizza su di un programma chiaro e concreto.
Quali sono le priorità di azione politica del suo movimento, in relazione agli Italiani residenti all’estero?
Fare per Fermare il Declino vuole riportare l’Italia a crescere, economicamente, in maniera sostenibile, per aumentare beni e servizi a disposizione del nostro Paese. Questo coinvolge tutti gli italiani in Italia e all’estero perché il conseguente aumento dell’occupazione ci permetterebbe di poter “scegliere” se vivere in Italia o all’Estero, togliendoci dalla situazione odierna dove i giovani sono “costretti” a lasciare l’Italia per trovare lavoro. Dobbiamo facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro a tutti ma soprattutto ai giovani e alle donne che oggi sono più svantaggiati, ma rappresentano una ricchezza incommensurabile per la crescita del Paese. Le prime cose da Fare sono comunque la riduzione di debito e spesa pubblica per poter diminuire la pressione fiscale per far ripartire il paese.
Ci sono proposte specifiche a sostegno delle comunità italiane in Europa?
Il nostro Paese sta scivolando pericolosamente in un baratro di paralisi economica, fermare questo declino è la priorità assoluta. Gli italiani in Europa centrale come tutti gli italiani all’estero desiderano soprattutto tornare ad essere fieri di essere italiani, che sia restituita al paese una dignità politica e morale. La nostra immagine all’estero ha raggiunto i suoi minimi durante gli ultimi anni del governo Berlusconi. Gli italiani che lavoravano nelle istituzioni europee ne hanno sofferto in modo particolare. Il governo tecnico a iniziato a restituirci una dignità internazionale ma c’è ancora molto da Fare. Quando si sarà invertita questa pericolosa tendenza, ci sarà modo di sviluppare programmi specifici anche per i servizi per gli italiani residenti all’estero, per essere più presenti ed efficaci, con una applicazione delle comunicazioni elettroniche che sia all’avanguardia. Un’Italia che cresce va a beneficio di tutti gli italiani, anche i residenti esteri, che potranno finalmente ‘scegliere’ se stare fuori o rientrare, e se saranno all’estero potranno usufruire di servizi efficienti.
Le comunità italiane all’estero possono giocare un ruolo importante nel rilancio economico e sociale dell’Italia?
Assolutamente si! Gli italiani sanno che le cose in Italia possono e devono essere migliorate, ma solo chi ha esperienza all’estero e lì ne gestisce i processi, ognuno nel rispettivo campo professionale, sa anche “come” posso essere migliorate, perché ha esperienza di come si fanno le cose in modo diverso. Queste capacità e la conoscenza per implementare nuovi processi è un contributo che dobbiamo al nostro Paese. Non a caso chi ha inizialmente messo insieme il nostro programma sono economisti e avvocati, tutti professori in università americane e con importanti cariche in commissioni economiche di paesi europei.Per questo ritengo che la circoscrizione Europa sia particolarmente importante oggi, e il rappresentarla, con un programma in cui credo, mi rende molto orgogliosa.
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