I veronesi che hanno lasciato la loro città tanti anni fa e i loro figli, i giovani pronti a raccogliere un’eredità fatta di fatica, di lavoro, di profondo legame con la propria terra. Ma anche con prospettive nuove, diverse, perché l’emigrazione è cambiata e l’associazione Veronesi nel Mondo ne ha preso atto. Per questo, nel meeting internazionale Un ponte tra passato e futuro organizzato nella città scaligera il 15 e 16 ottobre scorsi, i rappresentanti di numerosi circoli di veronesi sparsi nel mondo si sono riuniti per disegnare i prossimi obiettivi, le nuove sinergie di un’associazione nata nel 1972 «per fornire assistenza morale ed eventualmente materiale ai veronesi emigrati e a quelli che intendevano rimpatriare».
Oggi i tempi sono cambiati. L’occasione per discutere, scambiarsi opinioni e progetti è stata la riunione a Palazzo Barbieri, in sala Gozzi, sede del Consiglio comunale, alla presenza di numerosi rappresentanti dei circoli di veronesi sparsi nel mondo.
Ad accogliere gli ospiti, diversi esponenti istituzionali tra cui il sindaco Flavio Tosi e l’onorevole Alessio Tacconi, veronese, eletto nella circoscrizione europea e residente in Svizzera.
Tante testimonianze, dall’Australia alla Romania; voci, commenti di una generazione partita e spesso mai tornata, come documentano alcuni filmati sulle tombe di veronesi che, emigrati alla ricerca di lavoro, poi non sono più rientrati in Italia.
Gli anziani hanno un forte legame con la loro città ma i giovani devono essere coinvolti in iniziative di loro interesse, per tenere viva l’associazione e garantirle un futuro. Su questa tematica si sono concentrati i vari interventi delle nuove leve, che accompagnavano i responsabili dei circoli nel mondo. Master, vacanze studio, occasioni turistiche e di lavoro: gli stimoli per attirare le nuove generazioni nella città dei loro padri possono essere molte. Non vanno sprecate, bisogna promuoverle, coinvolgendo aziende, partner, istituzioni che sicuramente avranno un loro ritorno. Anche solo culturale e di immagine.
Il presidente dell’associazione, Fernando Morando, ha ricordato che «i nostri avi che se ne sono andati da Verona e dall’Italia moltissimi anni fa hanno costruito paesi e città dal nulla, lavorando giorno e notte ».
Massimo Mariotti, consigliere dell’associazione, ha lanciato un appello: «È stata una giornata importante, creiamo le condizioni perché i giovani entrino nella nostra associazione. Il prossimo anno, organizziamo un meeting incentrato sulle loro esigenze ed aspettative».
«Ho sentito forte il legame con la mia terra: è questo il sentimento che più mi è rimasto nel cuore dopo aver partecipato, sabato scorso a Verona, al meeting internazionale dei Veronesi nel Mondo». Così l’onorevole Alessio Tacconi ha ricordato la sua partecipazione all’evento organizzato a Verona. «È stata l’occasione», ha aggiunto il deputato eletto nella Circoscrizione estero Europa, «per conoscere più da vicino una realtà del nostro mondo associativo di cui molti ignorano addirittura l’esistenza, tante storie di solidarietà e di mutuo soccorso, il senso di appartenenza ad una comunità che travalica i confini del proprio territorio, il legame alla terra d’origine, alla sua cultura e alle sue tradizioni”.
Gli incontri in Spagna del consigliere Mariotti
La settimana precedente al Meeting, il consigliere dell’associazione, Massimo Mariotti, rappresentante della Regione Veneto, ha incontrato alcuni concittadini residenti in Spagna. A Málaga, dove è stato inaugurato il nuovo circolo dei veronesi, il consigliere Mariotti è stato accolto dal suo presidente locale, Daniele Pizzolo, dal direttore di Infoitaliaspagna, Patrizia Floder Reitter e da amici nonché simpatizzanti dell’associazione.
A Madrid, l’incontro ha rafforzato i rapporti già avviati lo scorso anno e coordinati da Marcello Caprarella. L’impegno, per tutti, è quello di proseguire nella campagna di adesione ai Veronesi nel mondo, per rendere sempre dinamica la partecipazione e i contributi di idee, di proposte che arrivano dall’estero.
Alcuni dati nel mondo e in Spagna
Sono 4 milioni 800 mila i cittadini italiani che risiedono all’estero (il 3,7 per cento in più rispetto al 2014), di cui 450 mila sono veneti; i veronesi nel mondo oggi iscritti all’Aire, l’anagrafe degli italiani all’estero, sono 10.998, circa il 4,3 per cento della popolazione veronese. Nel 2015 sono stati 107.529 gli italiani che sono espatriati , il 62% in più rispetto all’anno precedente, di cui 10.374 veneti. Il Veneto è la seconda regione italiana dopo la Lombardia (20.088)che ha registrato il maggior numero di partenze per l’estero.
Gli italiani residenti in Spagna sono 141.767, tra Madrid (73.767) e Barcellona (68.000). Dati aggiornati a dicembre 2015, forniti dall’Ambasciata d’Italia.
Nel 2015 sono arrivati nel Paese iberico 18.574 italiani, terzi come numero di arrivi.
Gli italiani in Spagna tra i 20 e i 49 anni sono73.209. Tra i 50 anni e oltre i 74, sono 32.512. I giovani sono più del doppio: questo significa altre necessità, altre esigenze non solo su territorio che li ospita ma anche di relazione con l’Italia e le regioni di provenienza. Come ha sottolineato Infoitaliaspagna presente al Meeting di Verona: «Sicuramente iniziative culturali di scambio (convegni, mostre itineranti, rassegne di arte, musica e teatro); occasioni commerciali quali presenze a fiere, appuntamenti di rilievo nel campo dell’artigianato, dell’enogastronomia ma anche dell’offerta turistica, aiuterebbero a rinforzare i rapporti mantenendoli nel tempo e creando occasioni aggiunte per i due Paesi».
Sabato 15 e domenica 16 ottobtre 2016 ho partecipato al meeting internazionale organizzato dall’Associazione Veronesi nel Mondo di Verona, una esperienza bellissima che mia à dato la possibilità di conoscere tante persone che come me hanno lasciato la loro terra, città ,famiglia, amici per andare a cerca lavoro o, fortuna in un angolo di un’altro stato nel mondo,sia in Europa o anche oltre oceano.
L’occasione mi e gradita per ringraziare il presidente Fernando Morando e tutti coloro che come lui hanno contribuito alla rializzazione di un meeting staordinario.
grazie a tutti. vito spinosa LUSSEMBURGO
Molto interessante la preoccupazione con i giovani,vorrei ricordare che anni fa la Associazione Veneta patrocinava albergo per ricevere i giovani procedenti da tutte le parti del mondo e anche per le persone anziane(Barbarano Vicentino)adesso purtroppo non vedo possibilitá per questi magnífici ricevimenti ai veneti nel mondo.