Lettera sulla situazione Comites Barcellona

Da Giuseppa Lulli, consigliera della Lista Azzurra nel Comites di Barcellona 2015, riceviamo questa lettera che segnala il malessere, l’incertezza ormai dominante tra rappresentanti eletti ma tuttora non operativi. Nei diversi articoli che Infoitaliaspagna ha pubblicato sulla situazione del Comitato degli italiani all’estero di Barcellona, rinnovato nell’aprile scorso, la preoccupazione è sempre stata e rimane quella di dare un’immagine di correttezza e di trasparenza a un organismo che nulla a che fare con organizzazioni politiche o partitiche. Chi ha votato per rinnovare il Comites (pochissimi in tutto il mondo, meno del 2% in Spagna) ha il diritto di vedersi rappresentato. E non accetta che i rappresentanti di due liste elette non riescano a mettersi d’accordo, come nelle peggiori manovre di una bassa politica.

Giuseppa, a Barcellona  dal 1991, ex insegnante Mae specialista in processi di apprendimento, dal 1992 al 1999 anche coordinatrice della scuola italiana dell’infanzia di Barcellona, dal 2004 lavora nella città catalana come imprenditrice. Di seguito, la lettera che ha inviato a Infoitaliaspagna

 Due pesi, due misure

2004 Cristina Bandettini di Poggio della Casa degli Italiani, fu eletta presidente del Comites di Barcellona. Lei fu designata per legge perchè risultò prima sommando voti di preferenze e voti di Lista. La sua lista perse le elezioni.

2015 Alessandro Zehentner non viene, ancora, eletto presidente. Lui è designato per legge perchè risulta primo sommando voti di preferenze e voti di Lista.  Alessandro è il  capolista e primo eletto della Lista Azzurra che ha vinto le elezioni.

2015, maggio, prima riunione del Comites, i consiglieri della lista Italia (Casa degli Italiani), chiesero che Marco Bandettini di Poggio fosse eletto come presidente. Lui è il quarto consigliere  per preferenze,  secondo candidato eletto nella Lista che ha perso le elezioni.

Questo viene definito dai rappresentanti della Casa degli Italiani come voglia di “collaborare”. Lascio a voi l’arduo giudizio.  Inoltre nella prima riunione del Comites, alla luce delle proposte avanzate dalla Lista della Casa degli Italiani, io chiesi espressamente ai suoi consigliieri: “Fatemi capire… volete  collaborare o semplicemente volete far saltare il Comites 2015?”. Non ottenni risposta.Oggi come consigliera della Lista Azzurra rinnovo la domanda. E nel rispetto dovuto al  Console generale d’Italia, al vice Console, al
pubblico, al carabiniere di turno, ai consiglieri della Lista Azzurra e non ultimi a tutti gli elettori  invito i consigliieri della lista che hanno perso le elezioni,  a dimettersi in blocco e/o comunque a comunicare a chi di dovere le proprie reali intenzioni. Questo condurrebbe a nuove elezioni.Senza, cosí, far perdere altro tempo nelle  due convocazioni aperte al pubblico,  già previste, una per il 17 luglio, come sempre presso il Consolato generale d’Italia di Barcellona ed l’altra  per settembre, data ancora da definire
. La legge prevede che dopo 5 convocazioni ufficiali senza numero legale il Comites 2015 venga annullato. Domando a tutti voi: “Qual è stato ed è l’obiettivo dei consiglieri
della Lista della Casa degli Italiani?”

Giuseppa Lulli

One thought on “Lettera sulla situazione Comites Barcellona

  1. Dubito che possano esserci duplici o addirittura molteplici letture su quanto espresso dall’amica Giuseppa Lulli. La sua analisi, seppure fredda, distaccata che può sembrare solo una mera elencazione di quanto accaduto, in realtà è l’assoluta fotografia, in bianco e nero, di una realtà che purtroppo a Barcellona impera da oltre quindici anni. Da essa, dalla fotografia, salta immediatamente agli occhi anche di un lettore poco attento o obnubilato dalle migliaia di notizie sulla politica confusa e arraffazzonata che ci pervengono quotidianamente dal nostro amato e vituperato Paese e dalla terra in cui viviamo e dobbiamo rispetto, che forse, dico forse, anche nel Comites alberga la politica. Noi cerchiamo con tutte le nostre forze e cercheremo ancora di essere solo portavoce dei nostri connazionali e non aste di bandiere.

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