A Bruxelles un pesce su tre tra quelli serviti in sushi bar e ristoranti della città, nonché nelle mense delle istituzioni europee, non è quello ordinato. Il più “falsificato” è il tonno rosso (nel 95% dei casi è rimpiazzato da specie tropicali
meno costose), poi merluzzo (13%, sostituito da almeno altre sette specie, soprattutto pangasio) e sogliola (11%). Questi i risultati dei test del dna condotti su 280 campioni in oltre 150 ristoranti della capitale europea dagli ambientalisti di Oceana, che ritengono che i loro dati siano “molto indicativi di frodi diffuse”. I peggiori si sono rivelati i sushi bar (54,5% di casi), poi le mense delle istituzioni Ue (38,1%) e infine i ristoranti (28,7%) in aree turistiche. Il caso belga inoltre non è isolato: “Secondo le indagini condotte negli ultimi anni da altre organizzazioni, le frodi sono in Italia al 32% e in Spagna al 30%” ha detto il direttore di Oceana Europa, Lasse Gustavsson, che ha sottolineato la differenza con il caso francese, “che invece, secondo un nostro studio, si attesta al 4%, segno che c’è un’attenzione maggiore anche da parte dei consumatori”. Di conseguenza “l’Ue deve urgentemente migliorare la tracciabilità e l’etichettatura dei prodotti ittici”, altrimenti sarà difficile arrivare ad una “gestione sostenibile” dei nostri mari, ha detto il direttore esecutivo di Oceana Europa. (fonte: Ansa)
L’unico commento che mi sento di fare é che, ferma restando la condanna per il reato, fortunatamente non è una frode che incide sulla salute, ma solo sul portafoglio, sperando ovviamente che per lo meno il pesce sia fresco